“In
tempi in cui, a tutti i livelli, la scelta dei candidati viene calata
- e talvolta imposta - dall’alto, tengo a sottolineare, con
orgoglio, che invece la mia candidatura è stata voluta dal basso e
cioè dal gruppo di giovani di ogni provincia con cui anni fa
all’Università di Palermo ho iniziato un percorso che mirava e
mira a dare fiducia alle nuove generazione e a rinnovare la classe
dirigente in Sicilia”.
Si
presenta così Michele Catanzaro, 31 anni, di Sciacca, candidato, nel
collegio di Agrigento, alla elezioni regionali nella lista Cantiere
Popolare, simbolo con il quale nel recente passato ha ottenuto, senza
promesse e compromessi ma con franchezza ed entusiasmo, egregi
risultati alle elezioni amministrative in diversi comuni della
provincia. Una rivoluzione di pensiero e di azione che, dopo
l’Università e gli Enti Locali, adesso si punta ad avviare in seno
all’Assemblea Regionale Siciliana e alla Regione.
“E’
arrivato il momento -
sottolinea Catanzaro - di
sfatare il mito dei ragazzi siciliani che se ne stanno con le mani in
mano, subendo inermi la fase di preoccupante declino che affligge la
loro terra. Abbiamo le capacità e la determinazione per dire la
nostra, per cercare di cambiare rotta, per ridare dignità alla
Sicilia e alla sua gente, da troppo tempo costretta, nonostante le
enormi potenzialità della regione, a fare i conti con povertà,
disuguaglianza e malaffare. E lo vogliamo fare percorrendo il binario
della lotta agli sprechi, dello sviluppo sostenibile, dell’equità
sociale”.
Una
candidatura, quella di Michele Catanzaro, che rappresenta una
autentica rottura col passato. Non fosse altro perché trattasi di un
giovane che, per la prima volta, tenta di dare il suo contribuito in
seno alle istituzioni pubbliche. Al quale, quindi, al contrario di
altri soggetti nuovamente in corsa per un posto all’ARS, non si può
certo addebitare lo sfacelo economico-sociale che sta interessando la
Sicilia.
“E’
giunto il tempo - rimarca
Catanzaro - che alle nuove
generazioni sia data l’opportunità di far vedere cosa sono in
grado di fare. Chi in passato ha avuto la sua di possibilità, l’ha
sprecata e adesso deve farsi da parte. Basta con il poltronismo, il
clientelismo, il pressapochismo, l’immobilismo. Serve freschezza di
idee, serve pragmatismo, serve innovazione, serve passione, servono
donne e uomini che hanno realmente a cuore la Sicilia. Allo stesso
tempo, però, il popolo siciliano deve mostrare serietà e maturità.
Da tempo sollecita un rinnovamento. Ebbene, questa è l’occasione
per ottenerlo. Il mio appello è rivolto ai giovani, ma non solo.
Perché non c’è cosa più bella, per una mamma e un papà, per un
nonno e una nonna, di veder il proprio figlio o il proprio nipote,
realizzare, dopo aver fatto tanti sacrifici, i propri sogni. E
purtroppo in Sicilia è diventato difficile perfino sognare. Ecco
perché ho deciso di accettare questa sfida per il cambiamento. A me
stesso, ai miei coetanei e alle loro famiglie dico: torniamo a
sognare e soprattutto TORNIAMO
A SORRIDERE…”.
segreteriamichelecatanzaro@gmail.com
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