giovedì 13 settembre 2012

La critica politica della stupidità.

Io critico, tu critichi, egli critica, anzi tutto noi critichiamo, chi per un motivo chi per un'altro decide di esprime il proprio dissenso o il proprio malcontento rispetto a fatti, cose o persone. In questo caso parleremo della critica politica. In molti casi assistiamo ad aspri e duri scontri tra poli opposti, la destra contro la sinistra, il Movimento 5 Stelle contro l'Udc e tanto altro. Tutto ciò deve avvenire con un certo rispetto delle parti. Si, il rispetto è proprio la parola che manca a certi e presunti giovani navigati politici, i quali in un clima di totale ostilità decidono di non condividere le idee utilizzando attacchi strumentali e scorretti, portando la gente a pensare cose che in effetti non sono. Bisognerebbe spiegare a questa gente che la politica e i risultati non si fanno buttando letame sulla faccia del nemico, ma bisogna confrontarsi sul campo con il rispetto delle idee altrui e portando agli occhi e alle orecchie della gente che deve votare un progetto solido che poi sarà il popolo stesso a votare. Ditemi voi a cosa serve attaccare un candidato citando un passato mai esistito, oppure formulare delle presunte calunnie vere e proprie. Oppure ancora facendo delle previsioni numeriche? No signori, questa è ignoranza e secondo il mio punto di vista, l'indegno avversario politico non è altro che una persona che ha paura, che si cela dietro uno sterile attacco mediatico, dietro quello lui definisce il mondo dei consensi dei suoi amici. Si perché in realtà quel genere di persona è da considerare "MESCHINA", totalmente ristretto mentalmente e incapace di farsi valutare mettendo in gioco la sua persona, forse perché ha paura, forse perché sa di non essere in grado di farcela e quindi che fa? Critica. La critica è bella quando è costruttiva, quando è capace di far riflettere, di aiutare l'elettore a rivedersi meglio nel programma e non nelle urla fuori dal contesto. Concludo rifacendomi al "letame buttato in faccia", ricordate cari e presunti navigati di una cattiva e nuova politica, De Andrè disse : "Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori ".

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